Chaperon Bruno Rainaldi / 2007

Prende il suo odierno significato dall’uso figurato della parola chaperon «cappuccio», diminutivo di chape «cappa», e si riferisce a chi soprattutto in contesti mondani introduce qualcun altro in un ambiente nuovo. E così fa Chaperon l’appendiabiti disegnato da Bruno Rainaldi, da un lato accoglie cappe, cappucci, cappotti mentre dall’altro introduce nel nuovo ambiente chi probabilmente dovendo ancora disfarsi degli abiti in sovrappiù è appena arrivato.

Chaperon è essenziale e sofisticato al tempo stesso. Una “classica” piantana in metallo con base circolare e corolla girevole alle cui estremità sono posizionati piccoli dischi per appendere agevolmente gli abiti. Dischi specchiati che regalano una furtiva vista di cosa sta dietro a noi, l’ultima indisturbata per prepararci a cosa, tolti gli abiti, saremo per forza costretti ad affrontare.

Estremamente raffinato nelle finiture, lucidissimo cromo o scintillante oro 24 k, è disponibile nelle versioni a 1 corolla con 6 specchi o a 4 elementi con 18 specchi.

Perfetto nell’ingresso, a casa, in ufficio, al bar, sta benissimo in un living, in camera da letto, bagno o cabina armadio.

" Girare, vedere e solo dopo, scegliere. "

Bruno Rainaldi