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Gherardo Frassa

Nasce nella valle dei Camuni, la valle dei graffiti e del ferro. Poi inizia a viaggiare: Milano, Londra, Parigi, 7 anni on the road negli Stati Uniti. Torna infine a Milano dove apre il negozio “Balocchi e profumi” in cui respirare l’aria di novità che distingue le sue scoperte.

Per conoscere Gherardo Frassa scomparso prematuramente nel giugno del 2014, basti dire che definiva se stesso come un “eventologo” e che ha trascorso la sua vita tra arte, artigianato, moda e design. Mostre, libri, opere, oggetti, omaggi culturali, ricerche, ricostruzioni, iniziative commerciali, si è dedicato alle più svariate attività sempre con lo stesso anticonformismo, amore per l’inconsueto (specialmente se ha intelligenza e storia dietro di sé), attenzione maniacale per il particolare al quale univa strabordante ironia e allegra modestia.

L’amore per i graffiti, per il ferro e per il particolare trovano la sua massima espressione nel “travestimento” che forse ha amato di più e a cui ha dedicato i suoi ultimi anni di vita. Il coltivatore di fiori di latta, l’ideatore di quelle piccole sculture realizzate interamente in latta, dipinte a mano, raffiguranti fiori dalle forme più strane e fantasiose e ispirate dai disegni originali del futurista Osvaldo Bot e dalla sua “Flora meccanica futurista”.